Nome latino: Calendula officinalis L.
Famiglia: Asteraceae
Parte utilizzata: Foglie e sommità fiorite
Proprietà principali: antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante; antispasmodica, emmenagoga; coleretica
Impiego terapeutico:
- Uso interno: irregolarità mestruali, dismenorrea; raffreddore, faringiti, forme virali
- Uso esterno: trattamento di pelli secche, screpolate, delicate, facilmente arrossabili, dermatosi eritematose (eritema da pannolino, lievi ustioni, eritema da agenti chimicofisici), acne, contusioni, geloni, ulcere, foruncoli, ipercheratosi (callosità plantari dolorose, cheratosi palmoplantari, dermatosi lichenificate).
Calendula: Proprietà e usi cosmetici
Tutti conoscono la Calendula soprattutto per i suoi bei fiori di un giallo arancio molto luminoso. Il nome deriva da Calendae: il primo giorno del mese e ne indica l’abbondante fioritura in ogni mese dell’anno. In passato è stata spesso confusa con il Tarassaco e con la Cicoria, piante con le quali condivide l’eliotropismo (caratteristica comune di molte Asteraceae): i suoi fiori infatti seguono il corso del sole. I Latini la chiamarono solsequium = che segue il sole, perché i fiori sbocciano quando splende e sono sempre rivolti verso di esso fino a chiudersi al tramonto. Dal termine latino deriva la forma contratta sosli-soulsi e infine souci, nome francese della Calendula. Alla pianta sono riconosciute principalmente funzionalità emollienti, lenitive, rinfrescanti e riepitelizzanti: il suo impiego è volto soprattutto a trattare pelli secche, delicate e facilmente arrossabili. L’uso (topico) oltre a migliorare l’elasticità e il trofismo cutaneo, rendendo la pelle più resistente agli insulti meccanici, è indicato nel trattamento di infiammazioni, eczemi, bruciature, ulcerazioni (ulcere varicose) ecc., per facilitare e favorire il processo di epitelizzazione.Dosaggio:
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Uso esterno: «1-2 g per 150 ml di acqua, oppure 2-4 ml di tintura per 250-500 ml di acqua, oppure preparazioni da applicare sulla pelle corrispondenti a 2-5 g per 100 g» (Commissione E del BfArM).
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Infuso: versare circa 150 ml di acqua bollente su 1-2 cucchiaini da tè (3-5 g) di fiori; filtrare dopo 10 minuti di infusione. Assumere 3 volte al dì.
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Estratto fluido: 0,1-1 g pro dose (1 g = 43 gocce).
- Calendula officinalis T.M. 40 gocce, diluite in acqua, 1-3 volte al dì.
Calendula Cenni storici:
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Nel testo di padre Antonelli (anni Trenta del 1900) si legge quanto segue: «Di più questa pianta è una specie di barometro per gli agricoltori: se alle sette del mattino i fiori non sono aperti, pioverà di certo in giornata; se i fiori sono aperti tra le sei e le sette si può sperare nel bel tempo».
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I fiori di Calendula vengono dati come integratori della dieta del pollame per ravvivare il colore delle carni e del tuorlo delle uova.
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Chomel, medico del 1700, sottolineava l’attività aperitiva delle foglie in insalata e rifacendosi a Cesalpino, riportava l’uso dei fiori in boccio conditi nell’aceto per ristabilire l’appetito.
- Il Villavecchia (dizionario di merceologia) riporta l’utilizzo della Calendula per la sofisticazione dello Zafferano.
Fonte: Dizionario di Fitoterapia e Piante medicinali - Campanini