Quattro chiacchiere con: Michele Danieli di Sapone di un Tempo
Dalla tradizione dei maestri saponai nasce Sapone di un tempo, siamo felici di parlarti dell’azienda dando voce direttamente a chi l'ha dapprima pensata e poi realizzata, facendola crescere in un panorama nazionale e internazionale sempre più complesso e competitivo. Sapone di un tempo è un marchio con sede a Pesaro nel centro Italia, un territorio particolarmente verde e fiorente che si affaccia sul mare, stiamo parlando del territorio marchigiano. La conformazione territoriale di questa zona, supportata da un clima mite tutto l’anno, permette una vasta moltitudine di coltivazioni ed è quindi un’eccellenza per quanto riguarda la produzione di materie prime.
“Sapone di un tempo” è un brand orgogliosamente “Made in Italy” e fortemente innovativo, che mette costantemente al centro di ogni attività la soddisfazione del cliente. Alla sua guida c’è il signor Michele, con il quale abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata per scoprire ogni sfaccettatura di questa fantastica azienda di cosmetici naturali e biologici.
Buongiorno Michele, quando e come è nata l’idea “Sapone di un tempo”?
L’idea è nata quasi per caso. Circa dieci anni fa, dopo averci lavorato come dipendente per un po’ di tempo, ho rilevato una piccola azienda che produceva solamente sapone solido naturale. Il nostro nome infatti è un chiaro richiamo alla realtà iniziale da cui sono partito e un modo per ricordare la tradizione di questo antico mestiere. Mi piace spesso scherzare sul fatto che il nostro nome ricordi il passato e qualcosa di remoto, mentre la nostra realtà è invece molto giovane e dinamica! Abbiamo continuato per i primi quattro anni con l’attività di saponeria. Con il passare del tempo però ho sentito l’esigenza di espandere la gamma di prodotti, e, dopo aver ampliato prima gli spazi, abbiamo fatto nascere un reparto Ricerca e Sviluppo con un laboratorio e una persona dedicati, in modo da seguire l’intera vita dei nostri prodotti, dalla formulazione alla produzione.
Quali sono gli ingredienti base dei vostri saponi e quale processo di lavorazione usate per produrli?
Gli ingredienti che stanno alla base del nostro sapone e che ne permettono la saponificazione sono l’olio di Cocco e l’olio di Oliva, che vengono poi arricchiti con altri ingredienti di origine naturale e vegetale. Ci teniamo sempre a precisare che le materie prime che utilizziamo sono principalmente naturali o di origine naturale. Quando abbiamo bisogno di utilizzare materie prime di sintesi, queste sono contenute in percentuali inferiore all’1%. La nostra è una lavorazione artigianale, lenta ed accurata: il processo di saponificazione inizia nel miscelatore e continua per alcuni giorni in contenitori di legno a cielo aperto. Una volta che, all’interno di questi contenitori, si è formato il blocco di sapone, che solitamente pesa 150 kg, procediamo con il taglio, che avviene ancora a mano, così come tutte le altre operazioni. Il processo di saponificazione con la tecnica a freddo, è importante perche permette di mantenere inalterati i principi attivi degli ingredienti e rende il sapone morbido ed elastico.
Ci può spiegare quali sono le differenze tra uno dei vostri saponi naturali e una normale saponetta di quelle che si trovano in commercio?
La differenza di base è proprio il processo di saponificazione, perché con questo metodo il sapone viene creato da zero attraverso una reazione chimica generata proprio dal nostro ingrediente principale, l’olio di Cocco. Si tratta di un sapone naturale, che viene prodotto e lavorato a freddo secondo la tradizione secolare della saponeria artigianale, di cui parlavo prima. Da questa reazione chimica tra olio di Cocco e la soluzione caustica di soda e potassa (nome comune per il carbonato di potassio), si generano i sali di sapone e la glicerina naturale.
Molti dei saponi presenti in commercio sono prodotti a partire da pellets di semilavorato che vengono macinati, addizionati di profumi, attivi, coloranti ed estrusi in diverse forme.
La differenza quindi è nelle materie prime di partenza e nel processo produttivo, che nella saponeria artigianale non è una mera lavorazione ma una vera e propria creazione.
Quale consiglio può dare alle persone che si sono da poco avvicinate al mondo della biocosmesi naturale?
Il consumatore che si avvicina al mondo della biocosmesi naturale è già di per sé un consumatore critico e in genere molto attento. Per quanto sia comunque difficile interpretare l’INCI di un prodotto, suggerisco sempre di controllare gli ingredienti che sono indicati: quelli elencati per primi sono quelli contenuti in misura maggiore e via via che si scorre l’elenco si trovano materie prime contenute in percentuale sempre minore. Inoltre è sempre utile controllare che ci sia effettivamente una certificazione biologica sul prodotto e che non venga scritto in etichetta un generico “Bio” senza alcuna giustificazione.
Proponete una gamma pressoché completa di cosmetici naturali e biologici ...tra tutti i prodotti Sapone di un tempo di quali è particolarmente orgoglioso?
Sono molto fiero di due progetti in particolare, per due motivazioni differenti. Il primo è la linea "Spa Care", lanciata a settembre 2019. Per questa linea abbiamo fatto un ottimo lavoro in termini di ricerca delle materie prime e siamo così riusciti ad ottenere dei risultati altissimi in termini di performance che difficilmente si ottengono con prodotti non convenzionali, pur utilizzando materie prime di origine naturale e non di sintesi.
Il secondo progetto di cui vado molto fiero è l’ultima linea che abbiamo lanciato, si tratta dei cosmetici solidi "Less plastic More beauty", questo è un progetto importante sia a livello di formulazione dei prodotti, che dal punto di vista ecologico e di impatto ambientale.
La cosmetica solida sembrerebbe essere la nuova frontiera del beauty. Cosa ci può raccontare di questa nuova “tendenza” e come la vede nel futuro?
Come dicevo prima è un progetto di cui vado enormemente fiero perché è un progetto a 360°, sviluppato con processi e materie prime innovativi, e che contemporaneamente rispetta l’ambiente, non solo come prodotto ma anche con il packaging. Non si tratta di semplice sapone, ma di veri e propri cosmetici allo stato solido, che contengono al loro interno la massima concentrazione di attivi, mantenendo l’artigianalità che ci contraddistingue e ci lega alla nostra storia e al nostro nome.
Non la vedo come una semplice “tendenza nel futuro”, per me è proprio “il futuro”. Come produttori di cosmetica biologica siamo responsabili non solo di sviluppare prodotti che rispettino la persona, ma anche l’ambiente in cui viviamo. Non considero questo progetto come un arrivo, per noi è solo un punto di partenza per continuare a sviluppare nuovi prodotti che siano sempre più ecosostenibili.
Sappiamo che Sapone di un tempo viene apprezzata anche all’estero, quali sono i paesi che secondo lei sono più all’avanguardia nella cosmesi eco-bio e rispetto a questi l’Italia che posizione occupa?
Sicuramente la Germania, l’Austria e il nord-Europa in generale sono tra i Paesi che più hanno puntato sulla cosmesi eco-bio, investendo tempo e risorse molto prima di noi.
In Italia lo sviluppo di questo mondo è stato diverso, non solo per le tempistiche ma soprattutto per le modalità. Nel nostro Paese il concetto di “biologico” è spesso accostato a quello di “artigianale”. La cosmesi biologica, a parte qualche eccezione, è trainata soprattutto da tante piccolo-medie imprese e la distribuzione dei prodotti avviene per lo più all’interno di attività come erboristerie, farmacie e parafarmacie e non nella grande distribuzione, come accade negli altri Paesi europei.
Non possiamo non parlare del vostro brand “Amorevole”: creazioni dal design davvero piacevole. Su quali fattori avete scelto di puntare per distinguervi sul mercato?
Amorevole è un brand presente sul mercato da dieci anni. Abbiamo deciso di rilevarlo due anni fa per completare la nostra offerta, inserendo una tipologia nuova di articoli artigianali, dedicata al mondo della regalistica. È un prodotto unico sul mercato, per design e lavorazione. Puntiamo su materiali di qualità, che si adeguano per colori e profumi alla ciclicità delle stagioni, preferendo sempre materie prime naturali in sostituzione ai composti chimici. Offriamo in ogni collezione prodotti nuovi, pur mantenendo lo stesso gusto che ha contraddistinto il marchio per un decennio. La lavorazione è artigianale e ogni prodotto è totalmente confezionato a mano. Nascendo come articolo da regalo abbiamo un’attenzione particolare per i dettagli, e forniamo ogni articolo all’interno di scatole da regalo.
Per concludere questa piacevole chiacchierata vorremmo chiederle da imprenditore del settore quali saranno secondo lei le evoluzioni della cosmesi biologica in Italia?
Fino ad ora si è sempre parlato di cosmetica biologica, contrapponendola alla cosmetica convenzionale, sottintendendo che quest’ultima fosse lo standard e il mondo del bio fosse invece una nicchia di mercato. Quello che percepisco da produttore, ma anche da consumatore, è che il livello di standard negli ultimi anni si è molto alzato, sia dal punto di vista qualitativo delle materie prime utilizzate che di processi di produzione. Il consumatore finale è sempre più attento ed informato sui prodotti che acquista. È un consumatore critico, in grado di paragonare i diversi prodotti, e che nel tempo è diventato sempre più esigente. Per concludere, credo che la cosmetica biologica (ed eco-sostenibile) diventerà presto il nuovo standard, molto probabilmente la cosmetica convenzionale sarà sempre più qualcosa di appartenente al passato.
E questo punto di vista per noi rappresenta un grande stimolo per continuare ad evolvere e sviluppare nuovi ed innovativi prodotti.